NASCITA DELLA COSTITUZIONE
Lo
stato totalitario creato dal regime fascista ha cominciato a
disgregarsi in maniera definitiva nel 1943 (Repubblica di Salò).
Nel
1945, il 25 aprile, l'Italia viene liberata dal fascismo e
dal nazismo
Si
avvia un processo di riforme istituzionali.
2
giugno del 1946: nascono la Repubblica e l'Assemblea
Costituente (referendum ed elezioni a suffragio universale).
Principi fondamentali
Nonostante
l’eterogeneità delle forze politiche presenti
nell'Assemblea costituente e nella Commissione dei 75, il testo
della Costituzione presenta un’omogenea presenza di alcuni
principi fondamentali (libertà, democrazia, pace, uguaglianza) sui
quali tutti gli esponenti politici convergevano.
Costituzione:
composizione
Principi
fondamentali: artt. 1-12
Parte
prima: artt. 13-54: Diritti e doveri dei cittadini
- -titolo 1: rapporti civili (artt. 13-28)
- -titolo 2: rapporti etico-sociali (artt. 29-34)
- -titolo 3: rapporti economici (artt. 35-47)
- -titolo 4: rapporti politici (artt. 48- 54)
Parte
seconda: artt. 55-139 Ordinamento della Repubblica
- Parlamento (artt. 55 – 82)
- Presidente della Repubblica (artt. 83 – 91)
- Governo (artt. 92 – 100)
- Magistratura (artt. 101 – 113)
- Regioni, Province, Comuni (artt. 114 – 132)
- Garanzie Costituzionali (artt. 133 – 139)
Votata
Lunga
Rigida
Compromissoria
Programmatica
Democratica
Principi
fondamentali
Forma
di stato, principio democratico
Forma
di governo
Principio
personalista
Principio
di uguaglianza
Principio
lavorista
Principio
autonomista
Principio
pacifista
Articolo
1 : la Costituzione si apre con la definizione della
forma di stato (democrazia) e la forma di governo (repubblica).
Nello stato democratico il potere sovrano è del popolo, ma nella
repubblica tale potere sovrano viene anche affidato dal popolo ai
suoi rappresentanti (parlamentari), che vengono eletti a suffragio
universale. In questo articolo viene soprattutto ricordato il
principio lavorista : in altre parole, il lavoro è un
diritto-dovere, grazie al quale ciascuno ricopre un ruolo sociale.
Il limite nell'esercizio del potere sovrano è dato dalla
Costituzione: ciò significa che il potere sovrano esercitato dallo
Stato è originario, seppur limitato.
Articolo
4: Il principio lavorista comporta il diritto /
dovere per i cittadini di svolgere un'attività che permetta loro di
vivere dignitosamente e di contribuire alla spesa... pubblica. Ciò
vuole essere in contrasto con l'epoca in cui i titoli nobiliari erano
strumento di distinzione e di posizione sociale, acquisiti con la
nascita; lavorare e svolgere una professione significa non solo
guadagnare ma anche svolgere un'attività che ha un'utilità
sociale ed economica per il paese. Lo stato non ha, però, il compito
di assicurare un lavoro a tutti; piuttosto deve favorire la piena
occupazione e il collocamento (centri per l'impiego).
Inserisco
l'articolo 4 dopo il primo articolo per espandere il concetto
di “fondata sul lavoro”, espressione richiamata anche in un
libro di Zagrebelsky, che se volete potete
procurarvi....
Articolo
2: in questo articolo sono presenti il principio
personalista, in quanto si tratta dei diritti inviolabili
dell'uomo, riconosciuti e garantiti dallo Stato. I diritti
inviolabili sono anche i diritti fondamentali e naturali, che nel
tempo, con l'evoluzione culturale, si sono sviluppati e ampliati. Il
dovere di solidarietà (principio solidarista) si riferisce a:
Politica:
osservare le leggi, eleggere i propri rappresentanti, difendere la
patria...
Economia:
pagare i tributi...
Sociale:
essere pronti al volontariato... legge 266 del '91 o legge sul
servizio civile (legge 64 del 2001)
Articolo
3: il principio dell'uguaglianza comporta una
tutela dalle discriminazioni di qualunque tipo (razza, lingua,
religione, politica, età, genere di appartenenza...).
Per
esempio la legge n. 300 del 1970 vieta qualunque tipo di
discriminazione politica, religiosa e sindacale sui luoghi di lavoro.
Uguaglianza
formale
Uguaglianza
sostanziale
Attuazione
della Costituzione con leggi ordinarie non significa che ...
Articolo
5 : il principio autonomista e/o, meglio, il
decentramento amministrativo e politico sono riconosciuti a tutela
delle comunità locali, nell'ambito di un contesto unitario e di
indivisibilità dello Stato. In Italia vi sono le Regioni a
statuto speciale e le minoranze linguistiche (riconoscimento
del bilinguismo, riforma costituzionale del 2001). Le leggi
Bassanini e il principio della sussidiariet à sono volte
a garantire un'amministrazione vicina alle realtà locali.
Articolo
7 e 8: Lo stato italiano è giunto ad un accordo con la
Chiesa già negli anni ’20. I Patti Lateranensi risalgono,
infatti, al 1929. Erano composti di tre parti: Concordato,
Convenzione e Trattato. Il Concordato è stato modificato nel
1984, attraverso un accordo tra Stato e Chiesa. Non è necessario
modificarlo con una revisione costituzionale. Non può essere
modificato per referendum (vedi art. 75 Cost.).
Con
tale accordo lo Stato Vaticano ha ottenuto riconoscimento
della propria autonomia e si sono ripartite le responsabilità e i
ruoli reciproci in materia di matrimonio (rito religioso ha valore
civile) e insegnamento della religione.
Con
le altre confessioni lo Stato può raggiungere delle intese
. L’articolo 19 della Costituzione riconosce la libertà di
professare qualunque religione, purchè il culto della stessa non
risulti in contrasto con le esigenze dell’ordine pubblico e con
il “buon costume” (significa: comune senso del pudore).
In
Italia sono previsti dei casi di “obiezione di coscienza”.
Più in generale la libertà di culto si può ricomprendere nella
libertà di pensiero.
Articolo
9 : diritti legati all’ambiente: la tutela
dell'ambiente, del paesaggio ma anche del patrimonio storico e
artistico si sono via via realizzate, grazie a norme che hanno
tenuto conto di questo ulteriore principio.
Inizialmente,
la ricerca scientifica e i beni culturali e la loro
conservazione erano poco tutelati. Decreto legislativo n. 42 del
2004.
Più
accentuata è sempre stata la tutela dell'ambiente che
oggi è considerata un diritto fondamentale dell'individuo.
Decreto legislativo 152 del 2006.
Articolo
10: principio internazionalista: lo stato italiano
riconosce le norme del diritto internazionale (anche usi e
consuetudini).
Il
diritto internazionale comprende norme di diritto pubblico e
privato. Nel primo caso si tratta di usi e consuetudini ma anche
trattati e accordi che vengono firmati/conclusi da organizzazioni
internazionali (ONU, FMI…). Nel secondo caso si tratta di accordi
che riguardano due o più stati e che sono, poi, convertite in legge
(ratifica dei trattati, art. 80 Cost.); tali norme hanno effetti
diretti anche sui cittadini e sui loro rapporti con cittadini di
altri stati.
Lo
straniero che si vede negati i diritti fondamentali ha diritto
di essere ospitato nel nostro paese (diritto d’asilo). Non si può
procedere all’estradizione per reati politici (vedi anche l'art.
22) .
Articolo
11: principio pacifista: dopo la seconda guerra
mondiale, si è diffusa la tendenza a considerare necessaria
l’adesione a organizzazioni intergovernative di carattere
internazionale, per prevenire i conflitti e dirimere i contrasti
tra gli stati. La comunità europea, in particolare, è
un'organizzazione “sovranazionale”, perché ha effettivi poteri
di imporre determinate norme anche agli stati membri.
Diritti
fondamentali
Nella
parte prima della Costituzione sono riportati i diritti
fondamentali dell'uomo. Come abbiamo visto si tratta di quattro
titoli, dalla cui attenta lettura e interpretazione si evincono
(perchè esplicitati o implicitamente riscontrabili per combinato
disposto...) i diritti (situazioni giuridiche soggettive attive
pubbliche) che lo stato riconosce ai consociati. Alcuni di essi
sono di più antica origine (Rapporti civili: diritto alla libertà
personale e integrità fisica, diritto al nome, diritto alla
privacy, diritto alla libertà di manifestare il proprio pensiero).
Diritti
fondamentali
Come
già in parte detto, i diritti fondamentali si sono evoluti
nel tempo. A partire dal 1948 con la Dichiarazione universale dei
diritti dell'uomo si è aperta una nuova pagina per tali diritti.
Infatti, a quella dichiarazione hanno fatto seguito la Convenzione
internazionale dei diritti economici, sociali e culturali e il
Patto dei diritti civili e politici, del 1966.
Queste
dichiarazioni internazionali sono state accolte da moltissimi
paesi, tanto che possono essere considerate come universalmente
riconosciute (pur non essendo vincolanti).
Art.
13: la libertà personale è anche diritto alla propria
integrita fisica e psichica (art. 32). Nell'articolo si specifica
che la limitazione di tale libertà può essere ammessa solo nei
casi previsti dalla legge.
DETENZIONE,
ISPEZIONE E PERQUISIZIONE
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